sabato 6 ottobre 2007

1+1



1+1

La prima installazione fatta l’anno scorso con Marco Biagini è nata per caso, nelle nostre rispettive individualità solo parallele, fino a quel preciso momento. Una testa a sé stante che si sospende nello spazio contestuale con fili trasparenti. Ho sentito subito l’immediatezza e la forza di questa metafora tridimensionale, ecco di fronte a me il primo passo per una analisi artisticamente contemporanea delle umane relazioni.Fare un ponte fra nature aliene è possibile nella comprensione della differenza, nel farla letteralmente propria, o per essere più precisi nell’accettare che la differenza tipica del mondo sociale intersoggettivo è il lato esterno di una differenza intrasoggettiva.
L’idea di presentare questa volta una esperienza di dialogo così esplicito sulla relazione è una opportunità tipica, è uno di quegli esempi da manuale che sono contento di poter ospitare all’interno del nostro progetto, ancora di più per Manuela Paparo che nella sua freschezza e spontaneità è oltremodo perfetta in questo ruolo.
Queste le basi delle scelte fatte fino adesso, questo il colore del filo che lega tutte le esperienze di questo progetto, dalla mostra “Le Onde” di Tohko Senda dove l’esperienza delle umane onde percettive ed emotive erano messe in scena e rese esplicite da una pittura, libera, potente, vitale fatta di segni vibranti e ambivalenti. I progetti nascono dal tentativo di estetizzare per immagini l’esperienza urbana, con ogni media, come ad esempio i progetti di “streetphotography” dell’associazione Desphoto, nella consapevolezza del suo significato personale e collettivo.
Collettive o personali sono esse stesse l’epilogo di un percorso, didattico o professionale, mosso dal desiderio di riappropriazione degli spazi della nostra esistenza, credendo nella necessità di fare posto per una visone critica, più attenta concentrata e vissuta.
Oltre lo stereotipo, al di là di percorsi battuti e ormai aridi una flessibile libertà cooperativa, invisibilmente coordinata.
Andrea Nardi

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