sabato 6 ottobre 2007

Quanto Spazio Hai?



All’inizio della scorsa stagione pensando alla installazione che avrei voluto fare sono stato folgorato
nel riflettere sull’idea dei “Bisogni Primari” , la mia fantasia si era figurata di riempire lo spazio visivo con necessità primarie evocate con il colore e con oggetti d’uso. In quel determinato momento vedevo necessità nella cura, nel lavoro, nella pulizia ma mesi dopo, incontrata Germana, ho avuto l’opportunità, all’interno del nostro percorso extraterritoriale denominato”Sviluppa il tuo progetto d’arte”, di indagare, con il lavoro che si andava materializzando durante il nostro primo incontro, l’idea, che è precondizione, che è principio di individuazione della nostra esperienza, lo Spazio.
Lo spazio fisico sì, una scatola di cartone a dimensioni ambientali (2,50x2,50x2,50 circa) nella sua qualità però strettamente umana e relazionale, l’io e gli altri, il contesto, l’isolamento e la relazione nel ritmo di un evento effimero e fugace come una performance, uno scatto a sviluppo istantaneo di una polaroid, fatta di conflitto, improvvisazione e insoddisfazione, ma liberatoria.
Non un dente di latte da togliersi con il filo legato ad una porta ma una esperienza numero uno, un’esperienza in prima persona.



….

“ Pensavo che sarebbe rimasto una appunto in un quaderno “ è stato un pensiero frequente nelle ultime settimane..sono sfociate ieri in quella confessione da ubriacone: molesta ..euforica…rabbiosa!
Magari è stato solo un mio sfogo ..ma comunque è stato un buon input. Tu hai saputo cogliere un momento di confusione e trasformarlo in un pensiero LUCIDO e ORDINATO. Tu hai le parole,tu dici quello che io fotografo. Non so parlarne, non so nemmeno scrivere e in relatà non so nemmeno fotografare.. però in qualche mi dovrò pure presentare.. io parlo di me..scrivo di me e fotografo di me..io un’esistenza tra mille altre.. io in rapporto..in conflitto..in in intima complicità con gli altri..come tutti DIFFERENTE INCOMPRESA UGUALE..come chiunque altro!
Tutto è ..come sempre una contraddizione..come farò io così inadatta a sottopormi al giudiziodegli altri??!!Vorrei solo saper se qualcun altro ha l’impressione di sentirsi bloccato …io credo di sì..comunque non vi proccupate…io stò bene..
E voi dove siete?io ci provo a mettermi in una sctola.. e provo ad osservarmi dall’esterno provo a vedere che succede, cosa vedo? Come mi vedo? Come mi vedono? Cosa esprimerò così!? Magari sarò ancora una volta incomprensibile per me e per gli altri..però boh..potrebbe essere doveroso..potresti alzare li occhi e accorgerti che anche tu..
No no..stò sbagliando..stiamo sbagliando..il concetto è molto più semplice si tratta di adattare la scatola al proprio corpo e non lascirsi chiudere dentro.. e poi personalizzarla.. e alla fine comincerà ad essere più comoda familiare e quasi la casa. Ma non confondiamo le cose per me riuscire ad adattare il contesto.. modificare il contesto per riuscire a vivere liberamente e riesci poi ad evadere… tanto meglio non tornare indietro…muoversi..il movimento è il mezzo..l’evasione dal contesto.”


Germana Fiore



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